venerdì 26 gennaio 2007

Calma piatta





Come s'infittisce stasera
la mia indifferenza
da pittrice svagata che appende
alla tela tratti consunti
di polvere o di niente,

come bianca è la noia di chi
non sanguina più alla sorgente
e una sola incisione decisa
che possa avviare il flusso
non c'é. Addio antichi

movimenti d'aria
e addio alle onde sperdute
dal vento. Quando vivere é
soltanto questo colmare lento
e pietoso d'accidia io

voglio sgorgare a fiotti
e fino ai tetti investire
i nidi in attesa di primavera,
le persistenze fidenti e
l'altrui indulgenza.

E l'affogare di me tutto
è quasi dolce al riavermi
dall'insistenza del sonno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi odio e mi amo.
Cambio idea improvvisamente, ma no, non mi mento.
E vivo allora questo sentimento. Ci cado dentro.
Me ne spavento, ma poi lo riconosco e allora lo innacquo con gocce d'anima che sciolgono il nodo in gola.

Perchè?
Perchè stai solo?
Mi perdo, in congetture inutili.
E allora mi stendo, tuffato sul piumone e guardo fuori dalla finestra questo sole che se ne va.
Aspetto, fissando l'azzurro che diventa blu nel momento della notte.
Aspetto quel bus che mi caricherà, quel viaggio emozionante che ora mi manca.
Per tanti motivi più o meno validi, manca.
E mi mento. Perchè ti cerco senza però volerti.
Buffo eh?
Cercare qualcosa che non si vuole. Già!. Buffo, ma sono così..............
tramonti.......e mi perdo nelle in queste parole mentre cammino sulla spiaggia........srano silenzio imposto dentro.........spento...mentre si spegne il giorno