sabato 20 gennaio 2007

Insonnia



Non sono abituata ad accendere le luci e a contare quanto è lunga la notte. Eppure stasera ci sono in mezzo, seduta, e sento già che le dita non bastano per contare, mentre sbuffo in direzione di uno specchio largo che non mi può contenere.
Non ho capito.
Mai.
Niente.
Mi si prenda così, come il fango odoroso che imprigiona le parti negli avidi fossi. La corrente ha dimenticato di sollevare l'indulgenza dei sensi ed io come lei, discinta dal sogno, riposo senza coscienza di sonno.
Non ho capito.
Ancora.
Niente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E invece secondo me hai capito molto..........ci sono notti dove insonne rimani lì a contemplare il buio. E il buio sa disorientare spesso. Altre volte invece sa essere schermo. Di colori, sogni e visioni. Stai crescendo. Stai cercando e non è da tutti. No perchè molti di sti tempi delegano o non pensano. Conti e non ti bastano le dita. Meraviglioso. Vuol dire che sono troppo poche le cose che hai per poter catalogare un momento, ricondurlo a qualcosa di materiale, ancorarlo a te. L'ho sempre detto. Anzi te l'ho sempre scritto. Questo tuo blog è un eco. Un eco diverso dall'altro. Molto eppure eco perchè sei te. Nasce dallo stesso "rumore" ma rimbalza su pareti di parole diverse. Eco d'infinito. Eco che rimbalza sulle pareti dei fossi. Quei fossi che te vedi pieni di fango e che io invece vedo con acqua. Lenta che scorre. Poca e chiara.....belli questi tuoi piccoli echi d'infinito........Ciao Ric

Kleinefrau ha detto...

Grazie per il tuo commento Ric... ci vuole pazienza per commentare post del genere, ma soprattutto per leggerli e cercare di capirli... Grazie.